Per lo Stato i requisiti essenziali sono:
- avere almeno 18 anni;
- se si ha un'età inferiore a 18 anni occorre una sentenza del tribunale dei minori;
- non si può essere interdetti mentalmente;
- non devono essere presenti malattie fisiche o mentali, anomalie o deviazioni sessuali che possono impedire lo svolgimento della vita coniugale.
Queste possono essere causa di invalidamento del matrimonio, qualora sia dimostrabile che l'altra parte non ne era a conoscenza;
- non devono esserci vincoli da precedenti matrimoni;
- non si può appartenere allo stesso sesso;
- non può contrarre matrimonio la coppia composta da due persone di cui una è stata condannata per omicidio del coniuge dell'altra;
- in presenza di lutto vedovile e di divorzio, un nuovo matrimonio non può essere contratto prima che siano trascorsi dieci mesi dalla precedente condizione;
- non devono essere presenti legami di parentela. In linea diretta all'infinito , in linea collaterale fino al secondo grado (cognati);
- i figli addottivi sono parificati ai legittimi per quello che concerne gli impedimenti al matrimonio.
Il matrimonio religioso è basato sull'indissolubilità, sulla procreazione e sull'obbligo di educare i figli all'interno della comunità cristiana e ciò che impedisce questi fini rende il matrimonio non valido, oltre che illecito.
Quindi i vincoli possono riguardare:
- l'età;
- l'impotenza;
- un vincolo matrimoniale precedente;
- la disparità di culto ( fra cattolici e fedeli di religioni non cristiane);
- la condizione di sacerdozio, o la presenza di voti religiosi;
- la consanguineità;
- il rapimento;
- la parentela legale o quella che si acquisisce per adozione.
A ogni modo, esponendo il proprio problema al parroco, in alcuni casi si può chiedere una dispensa e ottenere comunque l'autorizzazione al matrimonio religioso.
Oggi un impedimento frequente è quello della disparità di culto, in genere è sufficiente che gli sposi si impegnino a educare i figli secondo la religione cattolica per poter ottenere l'autorizzazione.